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Tradizioni legate al matrimonio

Bouquet.

Alla fine della cerimonia, la sposa lancia il suo bouquet di fiori verso un gruppo di donne nubili, che competono per afferrarlo; secondo la tradizione la donna che prende il bouquet avrà la fortuna di essere la prossima a sposarsi. Sarebbe comunque pensiero gentile da parte della sposa porgere il bouquet direttamente all’amica nubile, in segno augurale.

Dote.

La sposa tradizionalmente portava con sé una "dote", cioè’ un insieme di beni che la famiglia di una sposa conferisce allo sposo con il matrimonio. Era tradizione che le famiglie lavorassero per anni per costituire la dote di una ragazza, ad esempio ricamando lenzuola e biancheria che sarebbero andate nella casa degli sposi.

La sposa varca la soglia in braccio allo sposo.

Una tradizione molto comune è quella dell’uomo che porta in braccio la sposa oltre la soglia della loro casa al loro primo ingresso. Investigando sul l’origine di questa tradizione attorno al 100 d.C, Plutarco formulò tre diverse ipotesi. Nella prima sosteneva che l’atto di prendere in braccio la sposa era una messa in scena simbolica del Ratto delle Sabine. In un’altra riteneva simboleggiasse la riluttanza della sposa a perdere i suoi vestiti, che avrebbe fatto solo sotto divieto. Nell’ultima suggeriva la fedeltà coniugale - essendo stata portata in casa da suo marito - l’avrebbe lasciata solo nello stesso modo. Questo certamente era inquadrato nel contesto di una cultura patriarcale, nella quale si supponeva che una donna avrebbe potuto lasciare la sua casa solamente quando fosse stata così vecchia che le persone si sarebbero chieste non di chi fosse moglie, ma di chi fosse madre. È anche stato ipotizzato che questa tradizione avesse origine da una credenza romana che fosse meglio per una moglie non inciampare entrando nella nuova casa.

Pioggia.

In Italia si dice "Sposa bagnata, sposa fortunata", mentre in Nord Europa e negli Stati Uniti, la pioggia durante la celebrazione di un matrimonio porta sfortuna.

Qualcosa di nuovo, qualcosa di vecchio...

Secondo alcune tradizioni, per avere fortuna la sposa il giorno delle nozze deve indossare qualcosa di nuovo, qualcosa di vecchio, qualcosa di prestato, qualcosa di azzurro.

Scambio delle fedi.

Nei paesi di cultura cristiana, gli sposi si scambiano la fede (o vera), che è un anello che viene indossato generalmente sulla mano sinistra al dito anulare.

Sottomissione della sposa al padre.

Alcune antiche tradizioni matrimoniali ancora sopravvivono in qualche forma nelle cerimonie di oggi. Le donne possono ancora essere simbolicamente "date via". Tale è la tradizione secondo la quale il padre della sposa accompagna la stessa all’altare, dove l’attende lo sposo. Se la sposa è orfana, il ruolo del padre viene assunto dal maschio più anziano della sua famiglia.

Sottomissione della sposa allo sposo.

Alcune spose ancora giurano di "obbedire" ai loro mariti, e alcuni sposi giurano di "prendersi cura" delle loro mogli. Questi atti non producono effetti giuridici in Occidente. In Russia vi era la tradizione che il padre della sposa donasse al genero una verga, con ciò dandogli l’autorizzazione a picchiarla se non fosse stata obbediente [8]. Nel nord dell’Albania, il giorno delle nozze il padre della sposa regala al genero una pallottola, da usare in caso d’infedeltà da parte della futura moglie [9]. Un marito potrebbe rimuovere la giarrettiera della moglie, un simbolo della sua verginità, come segno della propria rivendicazione sessuale su di lei.

Verginità.

In Occidente, in passato spesso era richiesto che i futuri sposi, in special modo la donna, fossero vergini prima del matrimonio. Una tradizione longobarda, che è continuata nel bresciano fino al XIII secolo e nei paesi di lingua tedesca almeno fino al XIX secolo, e’ quella del morgengabio, o "morgengabe", cioè "il dono del mattino" che il marito faceva alla moglie il giorno dopo la prima notte di nozze, dono che sanciva l’unione; l’espressione latina "praetium virginitatis" stava a significare che il dono veniva concepito anche come una forma di ’risarcimento’ alla donna della verginità perduta.

Una vecchia tradizione in Europa, che sopravvisse nel ventesimo secolo nelle zone rurali del meridione, richiedeva che la verginità della sposa fosse provata esponendo le lenzuola del letto matrimoniale (sporche di sangue) dopo la prima notte di nozze .

L’abito nuziale bianco sta a indicare la condizione di verginità. Infatti, le donne vedove o divorziate che si risposano normalmente non hanno l’abito bianco, in quanto si presuppone che non siano più vergini. Oggi la tradizione dell’abito bianco continua e viene spesso applicata anche nei casi in cui è ben noto che la sposa non sia vergine.

In alcuni Paesi, il fatto che la sposa non sia vergine il giorno delle nozze è causa sufficiente perché la sposa possa essere ripudiata dal marito. Questa è una delle cause dell’aumento di richieste di ricostruzione chirurgica dell’imene, anche in Europa.

    Oggi giovedì 02/05/2024 ricorre
    S. Atanasio vescovo

    toro
    Auguri ai nati sotto il segno del toro